Una delle preoccupazioni più urgenti per la sicurezza legata ai tatuaggi è cosa succede alla parte di inchiostro che il corpo non riesce a trattenere nel derma.
Il vero rischio è la potenziale ridistribuzione sistemica di questi pigmenti insolubili e l'effetto tossico che il loro accumulo potrebbe avere sui nostri organi.
Scopriamo di più grazie alle ultime scoperte.
L'impatto letale sui macrofagi: guardiani sotto attacco
Sebbene gli effetti avversi cutanei dell'inchiostro siano noti, l'impatto di questi pigmenti accumulati sulla nostra risposta immunitaria è una terra ancora inesplorata.
Lo studio dimostra che i macrofagi, le sentinelle del sistema immunitario, esposti a diverse concentrazioni di inchiostro, subiscono morte cellulare apoptotica con tutti gli inchiostri testati.
I monociti e i macrofagi sono le cellule primarie che "mangiano" le particelle di inchiostro e la loro interazione con il pigmento dipende dalle sue proprietà fisico-chimiche e può innescare una serie di eventi citotossici: apoptosi o necrosi, stress ossidativo e generazione di specie reattive dell'ossigeno (ROS).
È significativo che i pigmenti trattenuti nel linfonodo rimangano associati a queste popolazioni fagocitarie per mesi dopo il tatuaggio, in linea con studi umani che li hanno rilevati anni dopo.
I macrofagi dei linfonodi sono essenziali per filtrare la linfa e avviare l'immunità innata contro i patogeni e l’accumulo di inchiostro proprio nella regione midollare, dove queste cellule ad alta capacità fagocitaria sono specializzate nel rimuovere particolato e patogeni, è allarmante.
Più il tatuaggio è grande, peggio è
Fin dai primi istanti, la maggior parte dell'inchiostro libero si fa strada attraverso il sistema linfatico, depositandosi nella zona midollare del linfonodo.
Addirittura, è stato osservato un progressivo aumento del pigmento nel linfonodo anche due mesi dopo il tatuaggio, segno di un drenaggio costante e a lungo termine dal sito cutaneo.
Si tratta di una disseminazione che non è solo linfatica: infatti, poiché l'atto del tatuaggio può pungere i vasi sanguigni, si ipotizza una diffusione anche attraverso il flusso ematico.
Il problema si amplifica con i tatuaggi estesi: si stima che in media 2,5 mg/cm2 di inchiostro vengano iniettati nel derma; è cruciale, quindi, studiare la correlazione tra le dimensioni del tatuaggio e l'accumulo di inchiostro in organi come milza, fegato e reni, e valutare le conseguenze patofisiologiche
Infiammazione cronica e rischi oncologici
L'attivazione del sistema immunitario innato è in gran parte responsabile della forte risposta infiammatoria che abbiamo descritto.
Questa reazione linfatica si aggiunge all'infiammazione acuta causata dall'ago nella pelle, sollevando la possibilità di una risposta infiammatoria disregolata in soggetti con allergie o malattie autoimmuni.
L'infiammazione iniziale non dipende solo dal pigmento, ma anche da leganti, solventi e additivi che sono noti per essere tossici: un’eterogeneità che sottolinea l'urgente necessità di regolamentare e valutare attentamente il profilo di sicurezza di ogni singolo componente chimico delle miscele di inchiostro.
I ricercatori hanno riscontrato che i livelli elevati di allarmina IL-1α, citochina che è stata precedentemente collegata all'inizio della metastasi del melanoma nel linfonodo, persistono per i primi due mesi con l'inchiostro nero.
Un ambiente infiammatorio cronico, dunque, potrebbe anche influenzare la sorveglianza immunitaria e la risposta alla terapia in pazienti oncologici tatuati sottoposti a trattamenti immunitari.
Dettagli sul rischio tossicologico
Il rischio tossicologico degli inchiostri rimane una preoccupazione fondamentale: un inchiostro è un cocktail complesso di solventi, conservanti, additivi e particelle di pigmento solide e insolubili.
Le differenze nel colore (nero 50%, rosso 14%, verde 9,1% degli inchiostri più usati) e nei fornitori significano ingredienti e impurità diverse, che spiegano la tossicità eterogenea osservata.
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Le differenze negli effetti tossicologici sono coerenti con studi che identificano i coloranti rossi come i più problematici, spesso associati a reazioni infiammatorie cutanee; inoltre, i pigmenti rossi e neri tendono ad aggregarsi, formando corpi estranei di pigmento più grandi, una conseguenza cruciale nello sviluppo di complicazioni locali e sistemiche e influenza il trasporto linfatico.
La mancanza di regolamentazione sulla composizione chimica è un ostacolo fondamentale per comprendere esattamente quali componenti, oltre ai pigmenti, viaggiano attraverso la linfa e contribuiscono a questi effetti.
Da sottolineare, però che lo studio al momento è stato effettuato solo sui topi, dunque è necessario attendere ulteriori conferme e approfondimenti.
Fonti:
Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) - Tattoo ink induces inflammation in the draining lymph node and alters the immune response to vaccination