Osteoporosi e MOC

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Ezia Campise

Data articolo – 10 Novembre, 2011

Cos’è l’osteoporosi?

La diminuzione della massa ossea , fisiologica con l’avanzare dell’età, è detta osteopenia (letteralmente mancanza, carenza di tessuto osseo). Quando il processo di perdita di minerali rende le ossa fragili anche un trauma di modesta entità può causare una frattura: in questo caso si parla di osteoporosi.

L’osteoporosi è una condizione che riguarda in Italia circa tre milioni e mezzo di donne, soprattutto dopo la menopausa e un milione di uomini, colpiti soprattutto dopo i sessant’anni.

L’osteoporosi si può prevenire adottando stili di vita corretti:

  • niente fumo
  • niente alcol
  • attività fisica costante
  • esposizione moderata al sole (che stimola la produzione di vitamina D)
  • alimentazione ricca di calcio e vitamina D

Le cure si basano principalmente su farmaci che riducono la perdita minerale e facilitano la formazione di tessuto osseo.

Quali esami per diagnosticare l’osteoporosi?

Per anni la diagnosi di osteoporosi si è basata sulla radiografia.  Dalle semplici immagini radiologiche si è reso indispendabile passare a indagini più affidabili ed efficaci per misurare la densità dell’osso ed è nata la MOC (mineralometria ossea computerizzata).

Per una donna sana è un esame consigliato dalla menopausa in poi una volta ogni due o tre anni. Per gli uomini non è di routine quindi va effettuato su suggerimento medico.

Per accedere agli esami con l’SSN (Servizio Sanitario Nazionale) in ospedali pubblici o in strutture private accreditate è sufficiente la prescrizione (impegnativa) rilasciata dal medico di base e valida per 30 giorni su tutto il territorio nazionale.

Come si esegue la MOC?

Oggi la misurazione della densità ossea si fa per lo più con la Moc digitale a raggi X o Dexa. L’elevata velocità di scansione consente di effettuare un esame alla colonna lombare e al collo del femore in meno di cinque minuti con una dose di radiazioni trascurabile per il paziente e senza rischio per l’operatore.

E’ possibile anche effettuare un’indgine su tutto lo scheletro in poco più di cinque minuti.

Per fare l’esame:

  • non è richiesta alcuna preparazione
  • l’esame non è doloroso.
  • il paziente deve solo sdraiarsi su un lettino al di sotto del quale si trova la sorgente che emette le radiazioni
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