Infortunio sul lavoro: chi paga, quanto, quando e come

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 27 Febbraio, 2025

Persona con frattura al polso che valuta dei documenti in un ufficio prima di firmare

L'infortunio sul lavoro chi lo paga? Il pagamento per infortunio sul lavoro segue una procedura precisa e regolamentata dalla normativa vigente che stabilisce chi deve pagare, quando e quanto.

Vediamo tutti i dettagli per capire chi rimborsa l'infortunio sul lavoro e come funziona il pagamento dell'infortunio.

In caso di infortunio sul lavoro chi paga?

Il datore di lavoro ha l'obbligo di garantire il pagamento della retribuzione integrale per il giorno dell'infortunio, mentre durante il periodo di franchigia, ovvero nei primi 3 giorni successivi, deve versare il 60% della retribuzione giornaliera del lavoratore, salvo diverse condizioni contrattuali; trascorso questo periodo, è l'INAIL a prendere in carico l'indennità.

Riassumendo, al datore di lavoro spetta: 

  • retribuire integralmente il giorno dell'infortunio;
  • nei tre giorni successivi, versare il 60% della retribuzione giornaliera, cioè lo stipendio lordo meno eventuali trattenute fiscali o contributi previdenziali.

Pagamenti INAIL per infortunio

Dal 4° giorno successivo all'evento, l'infortunio sul lavoro è indennizzabile dall'INAIL senza alcun limite di durata, fino alla ripresa del lavoro, secondo i seguenti parametri:

  • dal 4° al 90° giorno di infortunio viene riconosciuta un'indennità pari al 60% della retribuzione giornaliera;
  • dal 91° giorno fino alla completa guarigione clinica l'indennità aumenta al 75% della retribuzione media giornaliera.
  • In caso di menomazioni permanenti, l'INAIL eroga un indennizzo straordinario per un ulteriore sostegno economico al lavoratore.

In sostanza, la copertura finanziaria fornita dall'INAIL varia in base alla durata dell'invalidità temporanea.

Se il periodo di impossibilità al lavoro non supera i 90 giorni, l'indennità erogata sarà pari al 60% della retribuzione media giornaliera del lavoratore. Durante i primi tre mesi di malattia, quindi, il lavoratore riceverà un contributo che copre circa il 60% del suo reddito abituale.

Se invece l'infortunio ha conseguenze più gravi e il periodo di convalescenza supera i 90 giorni perché il lavoratore non è ancora in grado di tornare al proprio posto di lavoro, l'INAIL aumenterà il livello di indennizzo. A partire dal 91° giorno, l'indennità verrà calcolata al 75% della retribuzione media giornaliera fino alla completa guarigione clinica.


Potrebbe interessarti anche:


Questo incremento è volto a sostenere i lavoratori che affrontano periodi di convalescenza prolungati, riconoscendo un sostegno economico più consistente durante la fase finale della guarigione.

La durata del pagamento copre l'intero periodo di assenza del lavoratore o fino alla stabilizzazione dei postumi dell'infortunio. 

Cosa si intende per stabilizzazione dei postumi dell'infortunio?

La "stabilizzazione dei postumi dell'infortunio" si riferisce al momento in cui le condizioni fisiche del lavoratore, conseguenti all'infortunio, raggiungono uno stato definitivo e non sono più soggette a miglioramenti o peggioramenti attraverso cure mediche. In pratica, è il momento in cui il quadro clinico si considera consolidato.

Indennizzo straordinario per menomazioni permanenti o invalidità definitiva

Come premesso, in caso di menomazioni permanenti o invalidità definitiva, per un sostegno a lungo termine l'INAIL può erogare un indennizzo straordinario basato su tabelle specifiche che valutano la gravità delle lesioni e le ripercussioni sulla vita lavorativa e personale del lavoratore. 

Retribuzione infortunio sul lavoro: come viene calcolata 

La retribuzione per infortunio in busta paga viene determinata considerando lo stipendio medio degli ultimi sei mesi lavorativi. Questo calcolo tiene conto non solo dello stipendio base, ma anche delle ore effettivamente lavorate e di eventuali prestazioni accessorie, come:

  • straordinari: se il lavoratore ha fatto straordinari negli ultimi sei mesi, questi saranno inclusi nel calcolo della retribuzione media;
  • premi di produzione: vengono considerati anche eventuali premi legati alla sua produttività.

Come viene pagato l'infortunio sul lavoro?

Il pagamento dell'indennità viene erogato attraverso bonifici bancari diretti al lavoratore, secondo una cadenza mensile. Inoltre, l'INAIL verifica periodicamente lo stato di salute del lavoratore per assicurarsi che l'indennità sia adeguata alle condizioni fisiche e alle necessità economiche del beneficiario.

Esclusioni dal diritto all'indennità: quando l'INAIL non paga l'infortunio?

Non tutti gli infortuni sono passibili di indennizzo. Esistono infatti alcuni casi in cui l'INAIL non riconosce l'indennizzo di un infortunio al lavoratore.

L'indennizzo per infortunio non viene riconosciuto nei seguenti casi:

  • incidenti causati da comportamenti anomali o imprudenti del lavoratore, non riconducibili all'attività lavorativa o al fine aziendale;
  • eventi non legati a necessità lavorative o a cause di forza maggiore.

In pratica, il lavoratore non riceve alcuna indennità se l'infortunio è stato causato da una sua condotta imprudente o se stava svolgendo un'attività estranea al suo ruolo lavorativo, anche se questa attività era stata eseguita durante l'orario di lavoro. 

undefined

Verifica periodica dello stato di salute 

L'INAIL non paga l'indennità senza effettuare controlli: infatti, l'INAIL verifica periodicamente lo stato di salute del lavoratore per assicurarsi che l'indennità sia adeguata alle condizioni fisiche e alle necessità economiche del beneficiario.

Questo controllo serve a evitare che l'indennità venga erogata a persone che non ne abbiano più bisogno, o che la situazione del lavoratore cambi nel tempo (ad esempio, se il lavoratore riesce a tornare al lavoro prima del previsto).

Obblighi del datore di lavoro e del RSPP

Il datore di lavoro e il Responsabile della Sicurezza nella Prevenzione dei Rischi Professionali (RSPP) hanno una serie di obblighi importanti in materia di prevenzione e gestione degli infortuni sul lavoro.

Innanzitutto,

  • devono effettuare un'analisi dettagliata dei rischi presenti nell'ambiente di lavoro, compilando il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e il Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali (DUVRI);
  • poi devono formare i dipendenti sui principi di sicurezza e fornire loro i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) necessari per prevenire incidenti.

In caso di infortunio, il datore di lavoro ha l'obbligo di denunciare l'evento all'INAIL entro 48 ore dall'accaduto e di collaborare con le autorità competenti per la ricostruzione dei fatti.

È inoltre tenuto a nominare figure come l'addetto al primo soccorso, l'addetto antincendio, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e il preposto, che saranno incaricati di gestire situazioni critiche e assicurare la corretta applicazione delle misure di sicurezza.

Responsabilità per mancata segnalazione di rischi nel DVR

La mancata segnalazione dei rischi nel DVR può avere conseguenze molto gravi per il datore di lavoro. Se un incidente si verifica a causa di rischi non identificati o valutati in modo corretto, il datore di lavoro potrebbe incorrere in sanzioni amministrative e responsabilità penali.

Pertanto, è fondamentale che il DVR sia redatto con la massima cura e precisione, includendo tutte le informazioni necessarie per prevenire incidenti futuri.

undefined

Le informazioni fornite in questo articolo sono basate sulle normative italiane in materia di sicurezza sul lavoro, tra cui:

  • D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro), che regola gli obblighi dei datori di lavoro e delle figure responsabili per la prevenzione dei rischi;
  • le normative relative all'INAIL e ai procedimenti per la denuncia degli infortuni sul lavoro.
Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Christian Raddato
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
medico compila verbale
Verbale di invalidità civile e codice ICD 9: ecco come interpretarli

Avete tra le mani il verbale di invalidità civile e non sapete a cosa fanno riferimento i codici ICD 9 e ICD 9 omissis? Cerchiamo di fare chiarezza.

papà anziano col bastone e figlia parlano serenamente
Legge 104 per assistenza genitori anziani: come richiederla?

La Legge 104 per l'assistenza di genitori anziani tutela chi ha disabilità o gravi malattie, tramite agevolazioni e permessi ai parenti. Qui i dettagli.