Curarsi in coppia può migliorare la salute del cuore? Ecco cosa rivela un nuovo studio

Alessandra Familari | Autrice e divulgatrice informazione sanitaria
A cura di Alessandra Familari
Autrice e divulgatrice informazione sanitaria

Data articolo – 18 Dicembre, 2025

Una donna visitata per la salute del cuore.

E se coinvolgere il partner nei percorsi di prevenzione e riabilitazione cardiovascolare potesse migliorare i comportamenti salutari, il benessere mentale e l’efficacia delle cure?

È quanto emerge da una nuova analisi pubblicata sul Canadian Journal of Cardiology, che propone un interessante e inaspettato cambio di paradigma nella gestione delle malattie cardiache, ancora oggi la principale causa di morte a livello globale.

Curare il cuore: in coppia é più efficacie

Le malattie cardiovascolari colpiscono milioni di persone e hanno un impatto che va ben oltre il singolo paziente. Secondo la ricerca scientifica, infatti, un evento cardiaco coinvolge inevitabilmente anche il partner, influenzando la vita quotidiana, l’equilibrio emotivo e le abitudini condivise.



Proprio da questa consapevolezza nasce l’idea di integrare il partner nei programmi di riabilitazione cardiaca, non come semplice accompagnatore, ma come parte attiva del percorso di cura. Lo studio ha analizzato l’efficacia di interventi di coppia su diversi aspetti della salute cardiovascolare e del benessere psicologico.

I risultati dello studio: cosa cambia con gli interventi di coppia

L’analisi ha esaminato numerosi studi clinici condotti su pazienti con cardiopatia e sui loro partner, valutando l’impatto degli interventi condivisi su fattori chiave della salute. I risultati mostrano che nel 77% degli studi analizzati si osservano miglioramenti significativi nei comportamenti salutari.

In particolare, gli interventi di coppia sono associati a benefici su più livelli:

  • maggiore aderenza alle terapie prescritte;
  • miglioramento dell’alimentazione e delle abitudini nutrizionali;
  • aumento dell’attività fisica regolare;
  • riduzione dei livelli di stress e miglioramento della salute mentale;
  • rafforzamento della qualità della relazione di coppia.

Secondo gli autori, questi risultati confermano che il recupero dopo una cardiopatia non è solo fisico, ma anche emotivo e sociale.

Ma perché il partner si dimostra una risorsa chiave nella riabilitazione cardiaca?

Dallo studio emerge che i partner svolgono spesso un ruolo determinante nel favorire il cambiamento dello stile di vita. Preparare pasti salutari, incoraggiare l’esercizio fisico o sostenere la corretta assunzione dei farmaci sono comportamenti che, se condivisi, diventano più sostenibili nel tempo.

Inoltre, anche i partner possono presentare fattori di rischio cardiovascolare simili, legati allo stesso ambiente e alle stesse abitudini. Coinvolgerli nei programmi di prevenzione significa quindi ampliare l’impatto degli interventi, migliorando la salute di entrambi.

curarsi in coppia per la salute del cuore: n nuovo modello di assistenza

Secondo Heather E. Tulloch, ricercatrice dell’University of Ottawa Heart Institute e autrice dello studio, è sorprendente che finora la qualità delle relazioni sia stata poco considerata negli interventi cardiovascolari, nonostante le evidenze sul suo ruolo nella salute del cuore.

Gli autori propongono lo sviluppo di modelli di assistenza graduale all’interno della riabilitazione cardiaca, che prevedano uno screening sistematico del disagio emotivo e relazionale e l’invio a servizi di supporto dedicati alle coppie.

La ricerca futura avrà necessità di includere popolazioni più diversificate e valutare in modo sistematico gli effetti degli interventi sia sui pazienti sia sui partner. 

Un approccio che coinvolga la coppia nella gestione della cardiopatia potrebbe contribuire a rendere più solide le strategie preventive, migliorare la compliance terapeutica e sostenere la qualità della vita nel lungo periodo.


Fonti:

Canadian Journal of Cardiology  - What About Love? A Review of Interventions for Patients With Heart Disease and Their Intimate Partners: Recommendations for Cardiac Rehabilitation


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