Avanzi delle feste: quando possono diventare un rischio per la salute?

Alessandra Familari | Autrice e divulgatrice informazione sanitaria
A cura di Alessandra Familari
Autrice e divulgatrice informazione sanitaria

Data articolo – 30 Dicembre, 2025

tanti avanzi dopo le feste.

Cosa occorre sapere per evitare le intossicazioni alimentari dopo Natale e Capodanno?

Dopo i pranzi e le cene delle feste, frigoriferi e congelatori degli italiani si riempiono di avanzi. Un’abitudine comune, che può aiutare a ridurre gli sprechi alimentari, ma che richiede attenzione: una conservazione scorretta degli alimenti cotti può aumentare il rischio di contaminazioni batteriche e intossicazioni alimentari. 

A fare chiarezza è l’Istituto Superiore di Sanità, che ha diffuso un decalogo di buone pratiche per consumare gli avanzi in sicurezza.

Secondo l’Iss, gli alimenti già cotti non dovrebbero essere conservati in frigorifero per più di 2-3 giorni. Superata questa soglia, anche se l’aspetto sembra ancora accettabile, il rischio microbiologico può aumentare in modo significativo, soprattutto per alcune preparazioni tipiche delle feste.

Feste: perché gli avanzi possono diventare pericolosi?

Dopo la cottura, i cibi non sono sterili. Se lasciati troppo a lungo a temperatura ambiente o conservati in modo improprio, possono favorire la proliferazione di batteri come Salmonella, Listeria monocytogenes o Staphylococcus aureus. Il rischio cresce in presenza di creme, salse, piatti a base di uova, maionese, carne e pesce.


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Un altro fattore da considerarsi critico è il continuo alternarsi tra frigorifero e tavola: ogni passaggio espone l’alimento a sbalzi di temperatura che accelerano il deterioramento.

Avanzi delle feste e intossicazione: i sintomi 

Un’intossicazione alimentare può manifestarsi con sintomi anche dopo poche ore dal consumo del cibo contaminato. I segnali più comuni sono molteplici.

Vediamo a quali si rivela necessario porre maggiore attenzione:

  • nausea e vomito;
  • diarrea, anche acquosa o persistente;
  • crampi e dolori addominali;
  • febbre e malessere generale;
  • nei casi più seri, disidratazione e debolezza marcata.

In presenza di febbre alta, sintomi che durano più di 48 ore, o se a essere colpite sono persone fragili come bambini piccoli, anziani o donne in gravidanza, è consigliabile contattare il medico.

Come capire se un avanzo non è più sicuro

Non sempre il deterioramento è evidente, ma alcuni segnali devono far scartare immediatamente l’alimento:

  • presenza di muffe, anche localizzate;
  • odore acido, rancido o insolito;
  • cambiamenti di colore;
  • consistenza viscida o anomala.

Assaggiare “per provare” non è sicuro: una piccola quantità può essere sufficiente a causare sintomi.

Il decalogo dell’Iss, elaborato nell’ambito del progetto Sac, indica alcune regole fondamentali per conservare gli alimenti avanzati in modo sicuro.

vediamolo:

  • riporre gli avanzi in frigorifero o freezer entro due ore dalla cottura;
  • conservarli in contenitori puliti e ben chiusi;
  • evitare di riscaldare più volte lo stesso alimento, scaldando solo la porzione necessaria;
  • tenere separati cibi cotti e alimenti crudi;
  • non conservare più preparazioni diverse nello stesso contenitore;
  • non superare i 2-3 giorni di conservazione in frigorifero;
  • utilizzare contenitori idonei per il congelamento e porzioni monouso.

Ma cosa fare in caso di dubbio?

Quando non si è certi delle condizioni di conservazione o della freschezza di un avanzo, la regola resta una sola: meglio non consumarlo. Ridurre lo spreco è importante, ma la sicurezza alimentare viene prima. Pianificare le quantità e gestire correttamente gli avanzi è il modo più efficace per proteggere la salute anche dopo le feste. 


Fonti:

Ansa - Dopo i pranzi delle feste, gli avanzi in frigorifero non più di 3 giorni

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