Spesso ci si chiede se si riuscirà a riconoscerne i segnali e a distinguere la rottura delle acque dalle perdite di urina (non fisiologiche) o dalle perdite vaginali.
È importante saper riconoscerne i sintomi perché la rottura del sacco amniotico solitamente indica l'inizio del travaglio, ma potrebbe avvenire anche senza l’inizio delle contrazioni, quindi come evento a se e, quindi, l'avvicinarsi della nascita del bambino.
Cerchiamo di capire perché e quando avviene la rottura delle acque, quali sono i segnali e i sintomi da osservare e quando è bene recarsi in pronto soccorso.
Cosa significa quando si rompono le acque
Solitamente quando si rompono le acque vuol dire che si è rotto il sacco amniotico e che si è giunti al termine della gravidanza. Di lì a poco potrebbero iniziare le contrazioni del travaglio o le si stanno già affrontando, entro 12-48 ore in caso di gravidanza di oltre 34 settimane, ma potrebbero anche avvenire prima o dopo.
A volte, infatti, le contrazioni tardano ad arrivare nonostante la rottura delle acque. In caso di gravidanza meno avanzata, possono essere necessari 4 giorni o anche più prima che inizino le contrazioni.
Per capire se si sono rompendo le acque, si possono osservare alcuni sintomi. Se però non si ha la certezza, si può chiamare il medico o l’ostetrica che potranno confermare la rottura delle acque e stimare anche la dilatazione della cervice.
Cos'è il sacco amniotico
Il sacco amniotico è un sacco membranoso all’interno del quale è presente un liquido, il liquido amniotico, che protegge il bambino e lo aiuta a sviluppare il sistema muscolo-scheletrico. Durante la gravidanza il feto cresce e si forma nel sacco amniotico all’interno dell’utero.
Nel dettaglio, il liquido amniotico svolge queste funzioni:
- favorisce lo sviluppo delle ossa e dei polmoni
- mantiene la giusta temperatura in cui vive il feto
- protegge il feto da possibili colpi e traumi.
Il sacco amniotico di solito si rompe prima o durante il travaglio, quando il liquido fuoriesce dalla vagina. Tuttavia a volte potrebbe non trattarsi del liquido amniotico ed è facile confondersi con l'urina o con le perdite vaginali.
Sintomi della rottura delle acque
La perdita delle acque dal sacco amniotico potrebbero avvenire con l’inizia il travaglio, e questo è il sintomo più evidente. Un altro segnale è il liquido stesso che scende piuttosto copioso e che si presenta con determinate caratteristiche.
Come capire se sono perdite di liquido amniotico
Può essere difficile distinguere tra perdite di urina e liquido amniotico, soprattutto se sono iniziate le contrazioni. Ma osservando alcuni particolari possiamo capire se si tratta davvero della rottura delle acque o di altro.
Il liquido amniotico si riconosce per alcune sue caratteristiche che lo differenziano da altro genere di perdite. A differenza dell'urina, per esempio, non ha né odore né un colore evidente. Mentre si differenzia dalle perdite vaginali, che pure non hanno alcun odore, per la sua consistenza particolare, densa, la stessa che ricorda la chiara dell'uovo.
A volte la sensazione è proprio quella di un palloncino d’acqua che si scoppia, altre volte la rottura è più delicata e si avverte unicamente la presenza di perdita di liquido dai genitali.
Cosa succede in caso di rottura delle acque senza contrazioni
Solitamente le acque si rompono prima dell'inizio del travaglio. Potrebbero rompersi, però, anche durante lo stesso o che il travaglio non inizi.
In questo caso, dopo 12-24 ore interverrà il medico per indurlo con i farmaci (travaglio indotto), che potranno aiutare la partoriente.
Cosa succede se le acque si rompono troppo presto
Quando accade prima delle 37 settimane (quando il feto è considerato a termine), vuol dire che siamo in presenza della rottura pretermine delle membrane (PROM – Premature Rupture of Membranes).
Tra le possibili conseguenze delle rottura precoce delle acque c'è il rischio di contrarre infezioni. Se il travaglio non inizia entro 12 ore dalla rottura delle acque, sia la madre sia il bambino rischiano un'infezione.
Nel dettaglio, la rottura pretermine delle membrane può causare problemi, tra i quali:
- Infezioni uterine
- Infezioni nel bambino
- Distacco prematuro della placenta dall'utero
- Complicanze del cordone ombelicale che potrebbe prolassare
- Nascita prematura del bambino
A causa delle infezioni uterine possono comparire sintomi quali:
- febbre;
- secrezioni vaginali maleodoranti;
- mal di pancia.
Mentre le complicanze comuni a tutti i neonati prematuri sono di tipo respiratorio, perché senza liquido amniotico non avviene la completa maturazione dei polmoni (ipoplasia polmonare).
Quali sono le cause della rottura precoce delle acque
Tra i fattori di rischio della rottura precoce delle acque:
- rottura pretermine in una gravidanza precedente
- infiammazione delle membrane fetali (infezione intra-amniotica)
- sanguinamento vaginale durante il secondo e il terzo trimestre
- abuso di alcol e fumo durante la gravidanza
- sottopeso e alimentazione scorretta
- problemi al collo dell'utero.
Come rompere le acque quando non succede in modo naturale
La rottura artificiale delle membrane, nota come amniotomia, è una procedura per indurre il travaglio o facilitare il parto.
Nella fase del travaglio attivo, se le acque non si rompono da sole, il medico potrebbe utilizzare la tecnica dell'amniotomia attraverso la quale praticare una piccola apertura nel sacco amniotico per provocare la rottura delle acque con un sottile gancio di plastica.
La procedura non è invasiva e dolorosa.
Quando contattare il medico
La rottura delle acque è un evento naturale ma che può generare un po' di preoccupazione, perché è quasi sempre il momento che precede la nascita del bambino.
Come abbiamo visto, di solito, le contrazioni iniziano subito dopo la rottura delle acque, ma non è sempre detto che le due cose siano ravvicinate. Potrebbe esserci un intervallo tra la rottura delle acque e l'inizio delle contrazioni.
Se si è alla 37° settimana o più, è bene contattare il medico per sapere quando recarsi in ospedale se si rompono le acque in assenza di contrazioni.
Se invece sono passate più di 24 ore dalla rottura delle acque, o se la gravidanza è inferiore alle 37 settimane, è preferibile recarsi in ospedale.