L’ipertensione arteriosa può portare, con il tempo, danni al cuore e ad altri organi; per questo motivo, quando l’ipertensione non si presenta come caso isolato o sporadico ma diventa cronica, va trattata con farmaci adeguati. L’acebutololo appartiene alla famiglia dei betabloccanti, ovvero farmaci che riducono la pressione sanguigna e agiscono andando a inibire gli effetti dell’adrenalina.
L’acebutololo è uno dei farmaci utilizzati per ridurre la pressione sanguigna, quindi è utilizzato per trattare l’ipertensione arteriosa. Rallenta il battito cardiaco riducendo, in tal modo, il consumo di ossigeno per semplificare il lavoro del cuore e ottenere l’abbassamento della pressione sanguigna. Quindi l’acebutololo rallenta il battito del cuore e ne riduce l'affaticamento. Viene impiegato per il trattamento dell'angina e di alcune forme di aritmia.
L’acebutololo è un farmaco sotto forma di compresse, quindi va assunto per via orale, con un bicchiere d'acqua, preferibilmente prima dei pasti. Occorre seguire le indicazioni del medico sul dosaggio da assumere giornalmente. L’assunzione dell’acebutololo non va interrotta bruscamente.
Questo medicinale va assunto regolarmente, anche se la pressione del sangue è buona.
Tra i sintomi dell’ipoglicemia vi è l'aumento del battito cardiaco, pertanto, i pazienti diabetici dovrebbero sapere che l’acebutololo può mascherare i sintomi dell'ipoglicemia, in particolare proprio l'aumento della frequenza cardiaca, sulla quale il farmaco agisce.
L’acebutololo viene somministrato attraverso una capsula da prendere per bocca. La dose consigliata di solito va assunta una o due volte al giorno. Viene anche consigliato di assumere il farmaco sempre intorno alla stessa ora ogni giorno.
L’acebutololo viene usato nel trattamento delle seguenti patologie:
Essendo un farmaco, bisogna seguire le normali precauzioni del caso: informarsi dei farmaci con cui può fare interazione, avvertire il medico in caso di gravidanza o operazione da parte del dentista e informare il medico che prescrive il farmaco di eventuali altri farmaci che si assumono.
Il farmaco può causare sonnolenza quindi è consigliato prestare attenzione se si deve guidare.
L'acebutololo può interagire con diversi medicinali, tra cui diuretici, barbiturici, calcio-antagonisti, vasodilatatori, antidepressivi triciclici, antiartmici, e altri, per questo è importante che il medico conosca la terapia che assume il paziente nel momento in cui prescrive l’acebutololo.
A meno che il medico non dica il contrario, si può continuare con la dieta normale.
Prendere la dose non appena ci si ricorda. Tuttavia, se si è in prossimità della dose successiva, è bene saltare la dose e continuare normalmente con il programma di dosaggio. Non prendere una dose doppia per compensare una mancata.
L’acebutololo può causare effetti collaterali, tra cui:
Può causa anche alcuni effetti indesiderati gravi come:
Se si verifica un grave effetto collaterale, contattate subito il vostro medico.
La terapia con acebutololo è controindicata in soggetti che soffrono o hanno sofferto di asma e broncospasmo e di scompenso cardiaco. Particolare attenzione deve essere riservata a chi soffre di diabete. In caso di gravidanza e allattamento l'uso di acebutololo è sconsigliato.
Occorre che il medico sappia quali sono tutti i farmaci che il paziente sta assumendo (compresi i farmaci e gli integratori acquistati senza ricetta), se si hanno patologie renali, patologie epatiche, se il paziente soffre di asma o di malattie del cuore, se è in gravidanza o se sta allattando. Inoltre vanno segnalate eventuali allergie a farmaci.
Nel caso in cui, durante l’assunzione di acebutololo, il paziente dovesse sottoporsi a interventi chirurgici (anche d’urgenza), è di fondamentale importanza avvisare i medici.
L’acebutololo va conservato a temperatura ambiente, in un luogo fresco e asciutto e al riparo della luce e dall’umidità. Il medicinale non va assunto se scaduto. Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Nonostante sia molto rischiosa e considerata una pratica dopante, purtroppo, nello sport si è diffuso l'utilizzo di farmaci betabloccanti, tra cui l’acebutololo. Durante le competizioni gli sportivi partecipanti vengono sottoposti all’analisi crociata (sangue, urine) e a nuove tecniche molecolari che identificano sostante dopanti direttamente nel capello.
L'acebutololo non sembra avere effetti teratogeni (tossici per il feto), tuttavia la sua assunzione in gravidanza non è consigliata, soprattutto durante il primo trimestre. Qualora, sotto prescrizione medica e monitoraggio periodico, si dovesse assumere l’acebutololo in gravidanza, sarebbe opportuno sospenderlo gradualmente entro la quarta settimana prima del parto, per ridurre il rischio di ipotensione, bradicardia, ipoglicemia e deficit respiratori nel neonato durante il travaglio.
L’acebutololo passa nel latte materno, pertanto, se si assume acebutololo, sarebbe opportuna la sospensione dell'allattamento al seno.