La L-carnitina, un composto naturale coinvolto nel metabolismo energetico, viene pubblicizzata come integratore per la perdita di peso. Ma, ricerche precedenti avevano prodotto risultati incoerenti riguardo alla sua efficacia.
Gli studi che saranno condivisi nei prossimi paragrafi hanno esaminato i dati clinici utili a verificare questa ipotesi. Sono stati condotti proprio per fare chiarezza, analizzando un ampio numero di studi clinici controllati randomizzati, e conducendo analisi dose-risposta per la prima volta in questo ambito di ricerca.
I risultati, seppur con lievi differenze, convergono su conclusioni simili.
Un altro studio, correlato alla gestione del peso, ha analizzato tutte le ricerche disponibili fino a febbraio 2020 per capire se gli integratori di L-carnitina possano migliorare i parametri legati alla sindrome metabolica (come girovita, pressione, glicemia, trigliceridi e colesterolo "buono" HDL).
Prima di inoltrarci negli studi occorre approfondire le informazioni sulla Carnitina.
Cos'è la L-carnitina
La L-carnitina, o carnitina, è un derivato amminoacidico sintetizzato nel fegato e nei reni a partire da lisina e metionina. La sua produzione richiede vitamina C, B3, B6 e ferro. Viene immagazzinata nel muscolo cardiaco e scheletrico, dove supporta il metabolismo energetico.
La L-carnitina viene prodotta dal corpo, ma piccole quantità si ottengono anche da alimenti come carne e pesce, e dagli integratori.
L'uso degli integratori è sicuro, se si rispettano le dosi raccomandate. Non sono esclusi possibili effetti collaterali lievi, in alcuni casi (dosi elevate o un uso prolungato possono causare effetti collaterali come nausea e crampi addominali).
La L-carnitina ha attirato l'attenzione come potenziale aiuto per la perdita di peso. Infatti, gli integratori di L-carnitina sono utilizzati soprattutto per favorire la perdita di peso (con benefici modesti) e, in alcune varianti, per sostenere le funzioni cerebrali, anche se su quest’ultimo aspetto le prove scientifiche sono ancora limitate.
Alcune forme di carnitina (come l'acetil-L-carnitina) sono state studiate per possibili benefici sulle funzioni cognitive, in special modo negli anziani o in persone con disturbi neurologici. Ma le prove scientifiche sono ancora limitate e non definitive.
Vediamo ora se la carnitina fa dimagrire e se funziona come brucia grassi, secondo quanto analizzato e dimostrato dalla ricerca.
Carnitina e dimagrimento: risultati degli studi clinici
Per mostrare gli effetti della carnitina sulla perdita di peso e sulla composizione corporea (perché il dimagrimento non equivale necessariamente a un miglioramento della composizione corporea), il punto di riferimento sono le meta-analisi, ovvero analisi statistiche combinate di più studi.
Effetti benefici dell'integrazione di l-carnitina per la gestione del peso negli adulti in sovrappeso e obesi
La meta-analisi del 2019, basata su 43 studi, analizza l'efficacia della L-carnitina come integratore per la gestione del peso, confrontando risultati contrastanti tra studi preclinici e clinici. La meta-analisi include 43 sperimentazioni cliniche randomizzate condotte fino a febbraio 2019.
I risultati ricavati da questi studi su persone in sovrappeso e con obesità, hanno mostrato:
- riduzione del peso corporeo: -1,129 kg in media;
- maggiore riduzione con dosi più elevate di L-carnitina;
- diminuzione dell’indice di massa corporea (BMI): -0,359 kg/m²;
- riduzione della massa grassa: -1,158 kg.
Da osservare:
- gli effetti aumentano con la durata dell’integrazione;
- nessun cambiamento rilevante sulla percentuale di grasso corporeo, né rispetto alla circonferenza vita;
- l'efficacia è maggiore se abbinata a modifiche dello stile di vita (es. dieta o esercizio).
In definitiva, secondo quanto emerso dagli studi, la L-carnitina può contribuire a una lieve riduzione del peso (-1,1 kg) e della massa grassa (-1,15 kg), specialmente in persone sovrappeso/obese. Ma l'integrazione è efficace solo se combinata con interventi sullo stile di vita, non come soluzione autonoma.
Studio con analisi dose-risposta: gli effetti dell’integrazione di L-Carnitina
Lo studio del 2020 sulla carnitina è una revisione sistematica e meta-analisi che ha valutato gli effetti dell’integrazione della L-carnitina sul peso corporeo e sulla composizione corporea.
I risultati indicano che la L-carnitina ha un effetto clinicamente limitato ma significativo sulla perdita di peso, in particolare negli adulti con sovrappeso o obesità.
Lo studio ha analizzato 37 sperimentazioni cliniche coinvolgendo 2.292 partecipanti. I dati ricavati mostrano che l'assunzione di L-carnitina ha portato a:
- perdita di peso media: -1,21 kg rispetto al gruppo di controllo;
- riduzione dell'indice di massa corporea (BMI): -0,24 kg/m²;
- diminuzione della massa grassa: -2,08 kg.
La dose impiegata è stata pari a 2000 mg/giorno, con effetto massimo raggiunto a questa quantità.
Potrebbe interessarti anche:
- La betulla fa dimagrire davvero? Ecco cosa dice la scienza
- Olio di enotera: scopriamo proprietà, benefici e utilizzi
- Betaina: cos'è, a cosa serve e come integrarla
Sempre secondo i risultati analizzati, l'assunzione di L-carnitina non ha prodotto cambiamenti degni di nota, né nella misura della circonferenza della vita (cioè il girovita), né nella percentuale di grasso rispetto al peso totale del corpo.
Le specifiche dello studio: i risultati dell'analisi Dose-Risposta
La ricerca identifica una relazione dose-risposta non lineare: all'aumentare della dose di L-carnitina, la riduzione del peso non cresce in modo proporzionale.
L'analisi suggerisce che la dose ottimale negli adulti è di 2000 mg di L-carnitina al giorno, dose che fornisce l'effetto massimo sulla perdita di peso. Questa relazione dose-risposta non è stata osservata per gli altri parametri come BMI, circonferenza della vita e percentuale di grasso corporeo.
Sul grasso localizzato sull'addome: la carnitina non riduce in modo apprezzabile il grasso localizzato sull’addome, uno degli indicatori più importanti per la salute metabolica.
Sulla percentuale di grasso corporeo: anche se il peso totale o la massa grassa possono diminuire leggermente, la proporzione di grasso rispetto al resto del corpo (muscoli, ossa, acqua) non cambia in modo determinante.
Questo suggerisce che la carnitina può aiutare a perdere un po’ di peso o massa grassa in generale, ma non è efficace per ridurre il grasso "più pericoloso" (quello viscerale) o per migliorare la composizione corporea in termini di rapporto tra grasso e massa magra.
È importante distinguere tra la semplice riduzione del peso corporeo e il reale miglioramento della composizione corporea.
Dimagrire non significa necessariamente perdere solo grasso. Il peso può diminuire anche per la perdita di acqua o massa muscolare.
Gli studi mostrano che la L-carnitina aiuta a ridurre leggermente il peso e la massa grassa, ma non incide in modo rilevante sulla percentuale di grasso corporeo, né sul grasso addominale.
Per questo, la sua azione sulla qualità della composizione corporea resta limitata.
I risultati complessivi sull'ipotesi di dimagrire con carnitina
La questione centrale, se la L-carnitina faccia dimagrire secondo evidenze scientifiche, trova risposta in queste meta-analisi. I dati suggeriscono che la L-carnitina ha effettivamente un effetto dimagrante, sebbene modesto.
Questo effetto è più pronunciato in termini di:
- riduzione del peso corporeo complessivo;
- diminuzione del BMI;
- riduzione della massa grassa.
L'efficacia sembra essere maggiore negli adulti con sovrappeso o obesità, suggerendo che la L-carnitina potrebbe essere più utile come complemento in programmi di gestione del peso per questa popolazione specifica.
Basandosi su queste revisioni sistematiche e meta-analisi di studi clinici randomizzati, si può concludere che l'integrazione di L-carnitina fornisce un effetto modesto ma statisticamente significativo sulla riduzione del peso corporeo, dell'indice di massa corporea e della massa grassa.
Questi benefici sono più evidenti negli adulti con sovrappeso o obesità. La dose ottimale identificata è di 2000 mg al giorno, che sembra fornire il massimo effetto sulla perdita di peso.
L'effetto rimane modesto. La L-carnitina dovrebbe essere considerata più come un potenziale complemento di una dieta equilibrata e dell'esercizio fisico, piuttosto che come un sostituto per la perdita di peso.
Effetto della L-Carnitina sui biomarcatori della sindrome metabolica: cosa dicono gli studi
Questo studio (2020) ha valutato l'efficacia dell'integrazione di L-carnitina sui parametri della sindrome metabolica, una condizione che aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e diabete.
Analizzando i dati di 9 studi clinici (8-24 settimane) randomizzati su 554 adulti con sindrome metabolica, diabete di tipo 2, obesità o patologie epatiche, la ricerca ha evidenziato che l'assunzione di L-carnitina (in dosi tra 0,75 e 3 grammi al giorno per 8-24 settimane) può portare a riduzione moderata di:
- circonferenza vita (in media: -1,89 cm);
- pressione arteriosa sistolica (in media: -7,41 mmHg).
Gli effetti benefici risultano più evidenti con dosi superiori a 1 grammo al giorno, che determinano anche un miglioramento della glicemia a digiuno, dei trigliceridi e del colesterolo HDL.
Ancora una volta, però è il caso di dire che l'efficacia maggiore si ottiene quando la L-carnitina viene associata a una dieta equilibrata e all’attività fisica. Quindi, confermiamo che la L-carnitina può agire come un potenziale supporto anche nella gestione della sindrome metabolica, ma i suoi effetti sono modesti e devono essere integrati in un percorso serio di cambiamento dello stile di vita.