Naso alla francese: ecco come averlo senza chirurgia

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 08 Febbraio, 2024

Dottoressa valuta il naso di una paziente

Il naso alla francese è una tipologia di naso dall’estetica molto apprezzata e spesso viene usato come modello di riferimento nel momento in cui si desidera effettuare un intervento correttivo.

Esistono diversi approcci per provare a modificare il proprio naso e renderlo simile a quello alla francese e ci sono delle alternative non permanenti ma comunque efficaci che non prevedono l’utilizzo della chirurgia estetica.

L’intervento di rinoplastica, infatti, è un passo da valutare in maniera approfondita, sia perché va a intervenire strutturalmente sulla forma del naso (setto, punta e gibbo), a volte con risultati naturali, altre con dei veri e propri stravolgimenti dei tratti del viso, sia perché in quanto operazione chirurgica se svolta per motivi puramente estetici e non funzionali alla respirazione ha un costo non accessibile a tutti.

Le caratteristiche e le origini

Non esistono nasi perfetti, ma sicuramente il naso alla francese, detto anche alla francesina o all’insù per la forma che lo contraddistingue, è da sempre considerato esteticamente fine ed elegante.

Sebbene venga invidiato e desiderato da molte delle persone insoddisfatte della propria tipologia di naso, bisogna sottolineare che la sua forma dai tratti delicati, piccola e sottile non è adatta a tutti i tipi di viso

Un viso minuto, più tondeggiante che ovale, sarebbe valorizzato da un naso alla francese, mentre altre tipologie di viso, altrettanto belle ma con dei lineamenti distanti dalle sue caratteristiche, con un naso all’insù risulterebbero poco naturali e disarmoniche.

Naso alla francese: alternative alla chirurgia

Come già evidenziato in precedenza, ricorrere alla chirurgia estetica può essere una scelta molto vincolante, sia per il suo effetto permanente, sia per l’impegno economico che richiede.

Inoltre, non è da sottovalutare tutto il periodo di guarigione e assestamento che bisogna affrontare successivamente all’operazione: settimane in cui si hanno delle ferite dovute all’operazione, fatica nella respirazione e di conseguenza nel dormire, criticità nell’effettuare azioni quotidiane semplicissime come il lavaggio del viso o la doccia.

Di conseguenza, per venire incontro alle esigenze di chi non ama il proprio naso ma che vorrebbe soluzioni meno invasive, vengono utilizzati, soprattutto recentemente, due metodi alternativi che possono rappresentare il compromesso desiderato oppure un “primo passo” per abituarsi all’eventuale idea di sottoporsi alla rinoplastica.

È doveroso ricordare che prima di sottoporsi a qualsiasi intervento di medicina estetica, (di qualsiasi natura, permanente o meno), sarebbe ideale confrontarsi con i propri specialisti di riferimento per un consiglio e ponderare adeguatamente a quale professionista del campo affidarsi.

Rinofiller

Il rinofiller è una tecnica di correzione indolore e poco invasiva che prevede un intervento di medicina estetica ambulatoriale di 15-30 minuti: non comporta dunque né una fase pre-operatoria, né una degenza successiva alla fine del trattamento.

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Grazie a questa modalità correttiva il naso può essere privato di gobbe o deviazioni ritenute esteticamente sgradevoli dal paziente ed è possibile riuscire a innalzare la punta o la radice del naso correggendone il volume complessivo.

Viene praticata un’iniezione di sostanze riassorbibili dall’organismo, che la rende per questo una soluzione non permanente.

Il principio attivo più utilizzato è l’acido ialuronico, lo stesso utilizzato in altre zone del viso spesso trattate con filler correttivo, come ad esempio le labbra, ma vengono impiegati anche l’idrossiapatite di calcio e l’acido polilattico.

La durata del filler è variabile e dipende da persona a persona, sia per la velocità soggettiva di riassorbimento dell’acido ialuronico, sia per l’elasticità di partenza della pelle del naso

Tendenzialmente, se si vuole mantenere l’effetto e si è soddisfatti del risultato, sarà necessario ripetere il rinofiller circa una volta all’anno.

Potrebbero esserci alcuni fastidi nei giorni successivi al trattamento, come un livido e del gonfiore o una sensazione di formicolio, ma si tratta di effetti collaterali che si dovrebbero risolvere entro una decina di giorni.

La procedura è sicura e ampiamente testata, dunque si tratta di un intervento a basso rischio (ma non nullo); nonostante ciò, però è bene ricordare che potrebbe essere non compatibile con soggetti allergici e/o affetti da patologie delle pelle o autoimmuni, donne incinte o in fase di allattamento e in caso di predisposizione all'eventuale formazione di cheloidi (ovvero cicatrici ipertrofiche).

La fattibilità dovrà essere valutata con il proprio medico curante o con il medico estetico scelto per effettuare il rinofiller. 

Contouring

Per coloro che desiderano rimodellare il proprio naso nel modo meno invasivo possibile c’è l’opzione dell’utilizzo del make up, in particolare della tecnica del contouring.

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In cosa consiste? Si tratta di andare a creare con un pennello da trucco alcune luci e ombre sul naso in punti strategici che possano permettere di valorizzarlo. 

Vengono utilizzati trucchi in polvere o in crema, di varie tonalità, sia in base all’incarnato della propria pelle, sia in base all’intensità di sfumatura che si desidera raggiungere con questa tecnica.

Se da una parte si tratta di una soluzione relativamente facile da attuare, soprattutto grazie ai numerosi tutorial presenti sulle varie piattaforme social e alla vasta gamma di prodotti make up ideati appositamente presenti in commercio, dall’altra è doveroso ricordare che si tratta di una modifica temporanea non paragonabile ai risultati della medicina estetica.

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

a cura di Dr. Stefano Messori
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